giovedì 15 aprile 2010
Volver (tornare)
“Volver… con la frente marchita, Las nieves del tiempo platearon mi sien… Sentir… que es un soplo la vida, Que veinte anos no es nada, Que febril la mirada, errante en las sombras, Te busca y te nombra. Vivir… con el alma aferrada A un dulce recuerdo Que lloro otra vez…”
(Ritornare…con la fronte appassita, le nevi del tempo che argentarono la mia tempia… Sentire…che è un attimo la vita, che 20 anni non sono niente, che febbrile lo sguardo, errante nelle ombre, ti cerca e ti nomina Vivere…con l’anima aggrappata a un dolce ricordo che piango un’altra volta…)
Penso che Volver sia uno dei film più intensi che ho visto e che, in particolare, questa canzone ti si aggrappi al cuore e non lo molli più.
Il film è stato il mio incontro con Almodovar, che ha poi originato la mia passione per i suoi lavori precedenti.
E' questo un regista irritante, rutilante, provocatore, barocco al limite del trash.
I dialoghi nei suoi film sono aspri, veloci, irreali. Non disdegna l'assurdo, il soprannaturale.
Certi eccessi sono consentiti soltanto a lui.
Però ti resta dentro, non lo guardi mai con indifferenza. Lo puoi amare o detestare ma ti lascia sempre qualcosa.
Penelope Cruz, la sua musa, poi, ha un fascino incredibile...
La canzone che esegue in questo video si chiama come il film ed è stata scritta nel 1934 dal grande compositore sudamericano Carlos Gardel, un'autentica icona tra gli amanti del tango e non solo.
Carlos Gardel – El morocho del Abasto – è uno dei grandi Miti dell’Argentina: gli altri sono Evita, El Pibe, El Che.
Volver – che significa ritornare, ma anche ricordare, rincasare, ecc. – è un tango che Gardel scrisse nel 1934, un anno prima di morire in Colombia causa un assurdo incidente aereo; era nato nel 1887, o forse nel ’90 in Francia, o forse in Uruguay: in fondo, per la costruzione di un mito, concorrono anche le origini incerte. Certo Gardel era un vero porteño del quartiere di Abasto, Buenos Aires.
In realtà qui canta Estrella Morente, splendida voce nel panorama del flamenco mondiale. Il brano, infatti, è adattato allo stile del flamenco, a differenza dell'esecuzione di Gardel.
Penelope Cruz si limita a doppiarla, ma l'effetto che ne nasce è delizioso.
E, per chi fosse appassionato, ecco la versione originale del grande Gardel:
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